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Ciclismo

 In Rubrica

Il ciclismo è in grado di fornire notevoli benefici in termini di salute. Infatti l’aggiunta di un pò di bici ad un programma di esercizi può fornire grandi effetti di miglioramento in forza e flessibilità e può essere un modo per integrare la forma cardiovascolare senza il traumatismo della corsa.
Inoltre l’andare in bici può anche essere un mezzo di riposo relativo da altri programmi di allenamento.
Tuttavia anche se il ciclismo può essere un valido alleato per migliorare le prestazioni e la forma fisica complessiva, può nascondere anche potenziali insidie.
Quando si va in bicicletta infatti è importante considerare che esistono solo tre punti di contatto tra noi e la bici: il sedile, il manubrio ed i pedali.
E’ fondamentale perciò regolare tali contatti affinché la posizione in bicicletta sia la più corretta biomeccanicamente, al fine di evitare problematiche e dolori.

Una volta che lo specialista ha valutato accuratamente, (anche grazie alla video analisi), la cinematica delle articolazioni, la lunghezza dei segmenti ed eventuali problematiche, allora si può procedere con le regolazioni.

Viene regolato il sedile in altezza, in inclinazione ed in scivolamento.
Una regola generale per quanto riguarda l’altezza è che la gamba dovrebbe essere quasi completamente estesa quando il piede si trova nella parte inferiore della corsa del pedale.
Mentre per quanto riguarda l’inclinazione e lo scivolamento non esiste una regola generale ma deve essere lo specialista a trovare quella più adatta all’atleta.

La regola generale per quanto riguarda il manubrio consiste nel posizionare il manubrio alla stessa larghezza di quella delle spalle. L’altezza del manubrio dipende solitamente dallo stile di guida.

Per quanto riguarda il posizionamento della scarpa sui pedali e del tacchetto, si può generalmente utilizzare come posizione di partenza, una slitta al di sotto delle teste metatarsali. Anche in questo caso però sarà lo specialista a trovare la posizione più corretta.

Le scarpe da ciclismo solitamente hanno una suola rigida in plastica o in carbonio con una flessibilità molto piccola. La scarpa dovrebbe adattarsi perfettamente al piede, e il tallone dovrebbe essere bloccato nella scarpa e non sollevarsi dalla stessa con la corsa del pedale.
Le scarpe troppo strette però, in base al tempo e ai km percorsi, potrebbero provocare sintomi al piede come formicolio o bruciore delle dita. Questi problemi potrebbero essere risolti aggiungendo un plantare personalizzato e su misura che migliora la posizione delle dita all’interno della scarpa.
Visto il poco spazio all’interno della scarpa si può scegliere di prendere l’impronta del piede direttamente all’interno della scarpa al fine di ottimizzare ulteriormente l’ingombro.(Vedi articolo sulla tecnica “in shoe – casting” ).

E’ sempre fondamentale prendersi cura di se, anche in bici.

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